Le comunità di pratica

Per nostra esperienza i cavatori (dal titolare, ai capocava, agli addetti alle macchine da movimentazione, ai semplici addetti al taglio) tendono a consolidare il team locale attorno al concetto di comunità, condividendo il flusso di conoscenza.

Esperienze simili in Africa, Europa e America.

Se ben amalgamato il gruppo di lavoro dei cavatori può essere trasformato, dal punto di vista organizzativo, in comunità di pratica.

Quest’approccio risulta determinante ai fini della consapevolezza, della formazione, dell’informazione e dell’addestramento.

Se la comunità di cavatori locale, soprattutto in un paese emergente, viene inserita in una rete internazionale di altre realtà simili,  nasce la cooperazione tra gruppi di pratica creativa e identitaria che porta risultati concreti per la realtà locale.

Il network delle Comunità Creative di Empowerment (CCE), che lo Studio Pandolfi propone per ogni nuova realtà locale, favorisce la condivisione dei saperi e la diffusione delle buone pratiche per la coltivazione delle cave.

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