I pilastri

Sintetizziamo di seguito le condizioni per sviluppare una civiltà della pietra e non trasferire semplicemente tecnologia da una zona marmifera all’altra.

  1. L’accesso all’informazione e alla conoscenza, generalizzato, immediato e soprattutto permanente, durante tutta la vita delle imprese della pietra. L’informazione ricevuta deve essere interattiva e pertinente per una regione e una cultura specifica, non  deve condurre unicamente alla generalizzazione e all’uniformità. Non si devono puramente trasferire tecnologia, macchine, esperti e capocava.
  2. Capacità dei cavatori di elaborare, modificare e innovare la conoscenza ricevuta, con mezzi relativamente facili, per adeguarla al proprio patrimonio naturale, culturale e spirituale, e adattarla alle proprie aspirazioni e al tipo di sviluppo del settore cave, sia dal punto di vista economico che culturale, tenendo in considerazione la globalizzazione e la competitività internazionale.
  3. Capacità di trasmettere questa conoscenza ricevuta ed elaborata, ad altre  comunità della pietra che possono avere in comune le stesse aspirazioni di sviluppo, in modo di aumentare la massa critica per il rinascimento culturale, la produzione e i canali di distribuzione. Così da moltiplicare la forza data dal possesso della conoscenza.

Con l’empowerment, l’informazione perde il suo carattere tradizionale, verticale e gerarchico. E’ la trasversalità che domina ora nelle comunicazioni, la diffusione spaziale (e non la concentrazione) delle iniziative, e la possibilità per qualsiasi cavatore di intraprenderle. Gli spazi di libertà aumentano fino a diventare globali, planetari.

Menu